Approfondimenti

Code 11.59 by Audemars Piguet Tourbillon Openworked per Only Watch

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Un pezzo unico tecnicamente complesso, interessante nella costruzione e ricco di dettagli qualificanti. Vedrà sviluppi futuri? Di certo farà felice chi riuscirà a metterselo al polso. Anche come buona azione

Audemars Piguet è stata fra le prime ad aderire, insieme al manipolo del “comitato ristretto dell’alta orologeria”, quel gruppetto di marche senza le quali non si possono prendere iniziative serie. In questo caso parliamo di beneficenza, dal momento che il soggetto è Only Watch.

Un’idea geniale: ogni due anni i migliori produttori di orologi donano a Only Watch un esemplare esclusivo, un pezzo unico; Only Watch, a sua volta, mette in asta questi orologi e il 99% del ricavato è devoluto alla ricerca per curare la distrofia muscolare di Duchenne. Parliamo di ben 40 milioni di franchi svizzeri ricavati nelle precedenti 7 edizioni. Il tutto si svolge con il patrocinio di HSH il Principe Alberto II di Monaco e la cosa migliore sta nel fatto che in 14 anni non c’è stata una sola critica all’organizzazione e alla gestione dell’iniziativa.

Per quanto riguarda l’edizione di quest’anno, l’asta si terrà il 9 novembre a Ginevra, all’Hôtel des Bergues, a cura di Christie’s. E sarà preceduta da una mostra itinerante che sarà inaugurata al Monaco Yacht Show il 25 settembre e viaggerà poi in Europa, Asia, nei paesi del Golfo e negli Stati Uniti. Tutto ciò è molto bello: dice che l’orologeria sa essere molto generosa, quando un’iniziativa offre garanzie di correttezza. Ma ovviamente iniziative come questa sono anche un’ottima vetrina per testare orologi “futuristici ma non troppo”; quelli che potrebbero essere una testa di ponte per incunearsi fra i preferiti di quanti possono avvicinarsi ad un’asta riservata a pochi.

In questo senso l’orologio offerto da Audemars Piguet è di particolare interesse perché apre uno spiraglio sul futuro di uno dei nuovi modelli più discussi di sempre: il Code 11.59. Sinceramente, sono rimasto perplesso dall’ignoranza di quanti hanno considerato banale il quadrante del modello di base della collezione, il solo tempo. Si sono spinti, senza nemmeno aver mai visto l’orologio se non in foto, a sostenere che sembra un Daniel Wellington.

Ora, con tutto il rispetto per il geniale Daniel Wellington e i suoi “fratelli” – perché è geniale l’idea di un orologio in apparenza costoso ed elegante, ma dal prezzo ridottissimo… Sarebbe come dire che i Calatrava di Patek Philippe, i Patrimony di Vacheron Constantin, i Master di Jaeger-LeCoultre e i grandi orologi tradizionali in generale siano imitazione di marchi che proprio da loro hanno preso spunto. Ignoranza, appunto, e ben condita di stupidità. Anche perché basterebbe solo guardare meglio le foto per rendersi conto della ricchezza di dettagli del Code 11.59 di Audemars Piguet.

Ma procediamo con ordine. Nel sontuoso tourbillon scheletrato, esemplare unico per Only Watch, salta subito agli occhi la prima e poi importante caratteristica della cassa: la componibilità. In questo caso si nota l’oro rosa usato per la realizzazione della carrure, inserita lateralmente in un “ponte” d’oro bianco che comprende parte della lunetta. E non è un’operazione facile. La cassa è fissata tramite 5 viti passanti che la serrano fra lunetta e ponte.

Come negli altri modelli la carrure ottagonale termina, in alto e in basso, con due profili inclinati a finitura lucida, in contrasto con la satinatura della parte centrale. Una ricchezza impressionante che richiede una qualità di lavorazioni da primi della classe. Si noti che persino le sedi delle viti nelle anse sono svasate e lucidate: l’accuratezza delle finiture è semplicemente straordinaria. Altrettanto straordinario è il vetro di protezione: curvo da un’ansa all’altra e al tempo stesso bombato internamente. Una cosa mai vista. Causa, fra l’altro, del quadrante “semplice” scelto per il Code 11.59 solo tempo: si rischiano deformazioni ottiche che potrebbero compromettere la leggibilità.

Lo stesso movimento scheletrato, con organo regolatore a tourbillon, sembra a prima vista una realizzazione semplice anche per via della sobria eleganza delle finiture. I ponti in oro rosa e bianco riprendono il bianco del réhaut, la fascia periferica interna su cui sono stampati indici e logo. Ecco, proprio questa parte vi invito ad esaminare con particolare attenzione, possibilmente su un monitor non troppo piccolo. Noterete quanto sia complessa e articolata la parte che scende dalla A del logo al punto in cui è fissato il ponte del tourbillon.

Sarà più facile comprendere perché il Code 11.59 – indipendentemente dai gusti estetici personali – sia un orologio meravigliosamente ricco di dettagli qualificanti; di ricchi particolari che, pur mimetizzati e non subito sparati all’occhio, meritano il logo di Audemars Piguet. Beata la persona che se lo aggiudicherà. Farà una buona azione e sarà ricompensata da un orologio destinato ad entrare nella leggenda per essere la prima di una lunga serie, spero, di “variazioni sul tema”.