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Dal Salone di Ginevra ai negozi. Trend e nuovi arrivi

Guida ragionata alle novità dell’ultimo SIHH: le tendenze estetiche diffuse, gli orologi più eclatanti. E quelli che arrivano prima nei negozi

Il Salone di Ginevra è terminato da qualche settimana. Chiuso, ormai archiviato, metabolizzato. Spenti i riflettori sulle novità presentate dalle marche espositrici. Placati finalmente commenti e giudizi in merito a questo o a quell’orologio. Sedate perfino le polemiche degli incompetenti che dai profili social hanno gettato fango su intere collezioni. Bisogna meditare le cose prima di scriverle. Solo una perplessità, a questo proposito: che avesse ragione Umberto Eco? Quando diceva che “Twitter dà diritto di parola a legioni di imbecilli”. Oggi avrebbe esteso il discorso all’intera Rete… E magari se la sarebbe presa anche con me. Meglio lasciar perdere.

Passiamo oltre. Ora che tutto questo è alle spalle, cosa rimane del Salone di Ginevra? Qual è il bilancio di chi ha trascorso intere giornate al Palexpo? Forse si possono solo raccontare le proprie impressioni. Come la consapevolezza che il mercato globale in realtà è frammentato. Lo si è visto nell’assenza di alcuni operatori internazionali (che evidentemente partecipano ad altre manifestazioni, organizzate nei loro luoghi d’origine). O nella creazione di molti modelli che per foggia e gusto sono destinati altrove, ad altri paesi lontani da noi. O ancora negli investimenti dichiaratamente dirottati verso Oriente, a scapito di nazioni come la nostra. Anche da segni come questi ci si accorge di quanto l’Italia sia scivolata giù nella classifica dei mercati importanti.

Sono però rimaste in mente un po’ di idee riguardo a cromie e materiali dell’orologeria 2019. Cioè le tendenze che definiranno l’estetica dei nostri polsi: il blu, prima di tutto, colore prediletto ormai da qualche stagione e diffuso un po’ ovunque anche quest’anno. Ora comunque affiancato dal verde (fino a poco tempo fa improponibile, almeno in Italia), nelle sue tante sfumature: salvia, bottiglia, smeraldo, muschio… Confermato pure l’oro rosa (o rosso) come metallo favorito, accanto al bronzo. Spazio poi alle sperimentazioni, per esempio i composti a base di carbonio o di titanio. E alla tradizione dei mestieri d’arte, sinonimo di lusso personalizzato, al femminile giocati perfino in senso ludico.

Al di là delle preferenze e delle considerazioni personali (discutibili, proprio perché soggettive), rimane impresso soprattutto il ricordo del Santos-Dumont. Un esemplare inequivocabilmente Cartier, riedizione di una vera e propria icona – della casa certo, ma soprattutto dell’intera storia dell’orologeria. Non una seconda linea ma una vera e propria collezione di punta, dalla qualità ineccepibile e dal prezzo molto, molto aggressivo. Un attacco frontale mosso al mercato da Cartier, considerato il fatto che sarà presto in vendita anche sul sito della maison.

Del resto, permane la sensazione di aver visto molte collezioni pensate proprio per la vendita online, cui aderiscono sempre più marche (almeno con parte del catalogo). Perché alla fine, è proprio questo che conta per il pubblico: la possibilità di acquisto. Il “quando potrò comprarlo” è l’unico vero dubbio che rimane agli appassionati, sia a quelle 3000 persone “esterne” che hanno visitato il Salone di Ginevra l’ultimo giorno di apertura, sia a quei milioni che lo hanno seguito da casa, dallo smartphone o dai giornali. Ecco quindi una selezione di modelli esposti al SIHH dalle principali maison e in arrivo nei negozi. I primi disponibili, su cui poter mettere le mani.

A.Lange & Söhne Lange 1 “25th Anniversary”
Cassa (38,5 mm) in oro bianco. Movimento meccanico a carica manuale, di manifattura, con platina a ¾, ponte del bilanciere inciso a mano, doppio bariletto, autonomia di 3 giorni, Grande Data Lange saltante. Edizione limitata di 250 esemplari, in vendita da febbraio/marzo. 44.800 euro.
Celebra i 25 anni dell’orologio simbolo della Manifattura, uscito nel 1994 dopo la ri-fondazione ad opera di Walter Lange e Günther Blümlein. E ne riprende fedelmente l’estetica, dall’indicazione decentrata di ore e minuti al grande datario a scatto istantaneo.

Audemars Piguet Code 11.59 Automatico
Cassa (41 mm) in oro bianco. Movimento meccanico a carica manuale, di manifattura, con autonomia di 70 ore e datario. In vendita da febbraio nelle boutique monomarca. 27.700 euro.
Assoluta novità della Maison, è stata fra le collezioni più discusse dell’intero SIHH. Comunque notevole per la costruzione della cassa, il vetro dalla doppia bombatura, l’alta qualità delle finiture. Inclusi quattro nuovi calibri prodotti in-house.

Baume & Mercier Classima Lady
Cassa (27 mm) in acciaio. Movimento al quarzo Swiss made. Quadrante in madreperla con diamanti, bracciale in acciaio. In vendita da aprile. 1.690 euro.
Collezione passe-partout, perfetta in tutte le occasioni e con qualsiasi look. Declinata in 3 misure (27, 31 o 34 mm di diametro) e in diversi allestimenti, anche con movimento automatico.

Cartier Santos-Dumont
Cassa (33 o 38 mm) in acciaio. Movimento al quarzo, di manifattura, ad alta autonomia (6 anni circa). In vendita da maggio. Da 3.550 euro.
Discende direttamente dal modello originale, datato 1904 (il primo orologio da polso documentato della storia). Ma rispetto al celebre predecessore adotta un movimento al quarzo. Che oltretutto gli permette di aggredire il mercato con prezzi super-competitivi.

Girard-Perregaux Laureato Perpetual Calendar
Cassa (42 mm) in acciaio, impermeabile fino a 10 atm. Movimento meccanico a carica automatica, di manifattura, con autonomia di 54 ore e calendario perpetuo. Quadrante Clou de Paris, bracciale in acciaio. In vendita da marzo. 35.300 euro.
Monta un calibro realizzato ad hoc: facile da regolare, riporta sul quadrante un’insolita disposizione delle informazioni. Basata non sulla solita simmetria, ma sull’equilibrio delle indicazioni decentrate.

IWC Pilot’s Watch Chronograph Spitfire
Cassa (41 mm) in acciaio, impermeabile fino a 6 atm e con cassa interna in ferro dolce. Movimento meccanico a carica automatica, di manifattura, cronografo con secondi continui e funzione day-date. In vendita da aprile. 6.450 euro.
Dedicato, come il resto dell’omonima collezione, allo storico “caccia” britannico, prende ispirazione dal celebre Mark XI, l’orologio da navigazione prodotto per la RAF a partire dal 1948. Qui opportunamente riaggiornato, nella meccanica e nelle proporzioni.

Jaeger-LeCoultre Dazzling Rendez-Vous Moon
Cassa (36 mm) in oro bianco, impermeabile fino a 5 atm. Movimento meccanico a carica automatica, di manifattura, con fasi di luna. Quadrante in madreperla con diamanti, incastonati anche su lunetta, anse e corona (3.43 carati in totale). In vendita da aprile. 51.500 euro.
Autentico gioiello da polso, associa alla più femminile delle complicazioni un’estetica preziosa. Da notare la lunetta tempestata con una doppia fila di diamanti taglio brillante, di diverse dimensioni, incastonati a griffe per esaltarne la lucentezza.

Montblanc 1858 Automatic Chronograph
Cassa (42 mm) in bronzo, impermeabile fino a 10 atm. Movimento meccanico a carica automatica, cronografo con secondi continui. Certificato dal Montblanc Laboratory Test 500. Edizione limitata di 1858 esemplari, in vendita da aprile. 4.800 euro.
Rende omaggio alla manifattura Minerva, fondata appunto a metà Ottocento e ormai integrata nella maison della stella bianca. Ma in parallelo evoca il mondo delle esplorazioni e della vita outdoor, nei materiali e nei colori “naturali”. 

Panerai Submariner Carbotech 47 mm
Cassa (47 mm) in Carbotech, impermeabile fino a 30 atm. Movimento meccanico a carica automatica, di manifattura, con doppio bariletto, autonomia di 3 giorni, piccoli secondi e datario. Lancette e indici luminescenti a emissione azzurra e verde, ghiera girevole unidirezionale. In vendita da marzo. 17.400 euro.
È realizzato in un esclusivo materiale a base di fibra di carbonio “legato” a un polimero (il PEEK), che risulta più leggero ma più resistente della ceramica o del titanio, e altrettanto inattaccabile dalla corrosione.   

Parmigiani Fleurier Toric Chronomètre Quadrante Guilloché
Cassa (40,8 mm) in oro rosso. Movimento meccanico a carica automatica, di manifattura, con doppio bariletto, autonomia di 55 ore, certificato ufficiale di cronometro (COSC). In vendita da marzo. 23.300 euro.
Interpretazione contemporanea dello stile “dorico”, peculiare per la lunetta zigrinata e la nuova decorazione incisa a mano sul quadrante. Meccanica impeccabile, nella costruzione come nelle finiture.

Piaget Polo S
Cassa (42 mm) in acciaio. Movimento meccanico a carica automatica, di manifattura, con autonomia di 50 ore e datario. Edizione limitata di 500 esemplari, in vendita da maggio. 9.450 euro.
Mantiene la consueta ispirazione sport-chic, ma si rinnova del tutto nel colore. L’intensa monocromia verde, però, sul quadrante assume diversi riflessi grazie alla tipica godronatura orizzontale. Interessante il prezzo. 

Richard Mille Bonbon RM 07-03 Automatic Marshmellow
Cassa (32,3 x 45,32) in ceramica Atz bianca, Tzp lavanda e oro rosso, impermeabile fino a 5 atm. Movimento meccanico a carica automatica con platina e ponti in titanio grado 5, bilanciere a inerzia variabile, rotore a geometria variabile, autonomia di 50 ore. Quadrante in titanio smaltato a mano, carrure con tzavoriti, zaffiri rosa e citrini. Edizione limitata di 30 esemplari, in vendita da maggio/giugno nelle boutique monomarca. 156mila euro.
Pop art da indossare al polso, secondo gli addetti ai lavori. Golose delizie da mangiare con gli occhi dedicate alle signore. Solo per poche.

Roger Dubuis Excalibur Aventador
Cassa (45 mm) in titanio. Movimento meccanico a carica automatica, di manifattura, con bilanciere inclinato di 12°, doppio bariletto, autonomia di 60 ore. Carrure rivestita di caucciù. Edizione limitata di 88 esemplari, in vendita da giugno. 48.200 euro.
Nato dalla partnership con Lamborghini e dedicato all’omonima super-car, è uno degli ultimi esponenti del cosiddetto “Mazinga Style”. Interpretato però con una meccanica sopraffina.

Ulysse Nardin Skeleton X
Cassa (42 mm) in titanio nero Dlc. Movimento meccanico scheletrato a carica manuale, di manifattura, con bilanciere in silicio, indicazione dell’autonomia di 92 ore (sul fondello). In vendita da febbraio/marzo. 17.500 euro.
Monta il calibro UN-371, basato sull’UN-171 ma completamente ridisegnato. Fornito di una lunga autonomia e di un nuovo bilanciere in silicio, grande e leggerissimo (con contrappesi in nickel e microlame stabilizzatrici), esprime l’arte della scheletratura in chiave contemporanea.