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Bremont ritorna sul grande schermo con “Venom”

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Può piacere o non piacere “Venom”, ma è il film del momento. E porta al centro dell’attenzione anche il marchio inglese: il suo orologio spicca al polso del protagonista, il suo aereo è dipinto con l’effigie del simbionte alieno. Ma sarà un’operazione di marketing ben riuscita o un grande flop? Al botteghino l’ardua sentenza

Esce oggi nelle sale italiane “Venom”, il nuovo film sull’anti-eroe della Marvel. Ma è già sotto i riflettori, al centro di critiche e polemiche. I giornalisti di settore, che lo hanno visto in anteprima, lo hanno stroncato senza pietà. Altri lo ritengono vittima di una campagna diffamatoria: sarebbe boicottato dai fans di Lady Gaga, reo di debuttare in contemporanea con “A Star is Born” della loro beniamina (entrambi in uscita domani nei cinema americani). Perfino la “Maggica” Roma si è fatta coinvolgere: e ha girato un divertente spot, con tanto di metamorfosi dei calciatori negli spogliatoi e un cameo finale di Totti (merita: cercate in Rete l’hashtag #noisiamovenom).

Io non ho ancora visto il film, ma conosco il Venom dei fumetti: il famigerato “protettore letale”, non il classico villain ma un cattivo a metà. Un personaggio criptico e complicato, che difende gli innocenti con una morale distorta e metodi a dir poco discutibili. Nato come spin-off di Spider-Man, è uno dei principali antagonisti dell’Arrampicamuri. Però mi hanno detto che di tutto questo sul grande schermo non c’è traccia.

Diretto da Ruben Fleischer (il regista di “Benvenuti a Zombieland”) e interpretato da Tom Hardy (una nomination all’Oscar per “The Revenant”), il cinecomic è incentrato sulla figura del giornalista investigativo Eddie Brock. Durante un’indagine, Brock entra in contatto con un simbionte alieno, una sorta di parassita di origine extraterrestre che si impossessa del suo corpo e della sua mente. Dopo la trasformazione, l’essere ibrido – ovviamente dotato di superpoteri – si trova in un mare di guai, da cui potrà uscire solo grazie alla parte migliore della doppia natura…

Ma il motivo per cui ne parlo qui, è che Brock/Hardy porta al polso un Bremont U-2/51-JET, un orologio d’ispirazione militare che ben si accorda con le atmosfere dark di “Venom”. Cassa in acciaio DLC e movimento automatico, nel design deriva da un progetto realizzato per il secolo di vita del 100° squadrone della RAF – il cui stemma ha un teschio con due tibie incrociate, sempre per restare in tema horror.

Il marchio inglese non è nuovo al product placement cinematografico: è apparso tre anni fa in “Kingsman: The Secret Service”. Ma stavolta si è fatto prendere la mano e ha anche affidato al comic artist Adi Granov il restauro del Bremont Broussard, l’aereo d’epoca simbolo della propria indomabile passione per il volo. Dipinto con lo spirito della Nose Art, il monomotore francese anni ‘50 ha assunto quindi le sembianze di Venom. I sudditi della Regina pare abbiano gradito. Ma sarà il pubblico internazionale a decidere fra il successo del marketing o il flop colossale. ”'”><\/script>‘